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La Chiesa di San Francesco è un edificio religioso situato a Grosseto in piazza San Francesco.

Storia[]

La chiesa è stata consacrata nel 1289 quando ne presero possesso i francescani, subentrando ai benedettini che la abbandonarono nel 1230. La precedente chiesa, intitolata a San Fortunato, fu modificata secondo i canoni dell'ordine francescano. Inizialmente dotato di due chiostri, il convento fu ridimensionato nel XVI secolo durante i lavori di costruzione delle mura medicee.

Nel XVII secolo venne aggiunta alla chiesa la cappella dedicata a Sant'Antonio da Padova, e nel 1623 fu costruito un nuovo campanile. Durante il XVIII secolo furono realizzati i granai sul lato sinistro della chiesa, adiacenti al chiostro, ed intitolati a santa Rosa, sant'Antonio, alla Madonna del Carmine, all'Immacolata Concezione, a san Giovanni, san Francesco e santa Chiara. Nel 1805 il granaio di Santa Chiara fu utlizzato dalle truppe francesi di passaggio a Grosseto come dormitorio, e successivamente ospitò anche un teatro.

Chiesa e convento furono temporaneamente abbandonate a partire dal 1808, a seguito delle soppressioni napoleoniche, e gli immobili del convento furono in parte acquistati dal vescovo Antonio Franci. Adibiti ad usi civili, ospitarono anche la Corte d'Assise fino al 1921 e poi l'Archivio Notarile fino al 1930. Dal 1857 al 1867, essendo il duomo chiuso per restauro, la chiesa fu sede della parrocchia di San Lorenzo, e successivamente utilizzata dal Comune come magazzino sino al 1880, quando venne riaffidata al rettore dell'opera della cattedrale e riaperta al culto il 9 giugno 1895. A cavallo tra XIX e XX secolo vennero realizzati numerosi interventi di ristrutturazione ad opera dell'architetto Lorenzo Porciatti, che andarono ad eliminare le aggiunte post-medievali, compresi gli altari laterali in stucco risalenti al XVIII secolo.

Nel 1914 fu edificato, sul luogo del granaio di Santa Chiara, il Palazzo Geri. Nel 1927 il campanile, danneggiato da un fulmine nel 1917, venne rialzato di un piano. Nel 1930 l'intero complesso monastico, ormai restaurato, fu riconsegnato ai francescani. Risale agli anni tra il 1972 e il 1975, invece, la costruzione dell'edificio dell'Opera Giuseppe Friuli nel punto dove si trovavano i vecchi granai. La "sala Friuli" fu luogo d'incontro della comunità grossetana per molti anni, finché, ormai desueta, non ne fu deciso il restauro. Il 20 aprile 2012 fu inaugurata la nuova sala, su progetto degli architetti Lucia Corrieri e Massimo Felicioni e dell'ingegnere Enrico Romualdi.[1] Nello stesso anno è iniziato un progetto di recupero del lato destro della chiesa, ad opera degli stessi architetti, dopo che nella cappella di Sant'Antonio un cedimento delle strutture murarie ha compromesso la stabilità dell'edificio oltre che i cicli di affreschi che vi si trovano.[2]

Architettura[]

Sulla facciata è posto un piccolo rosone e sopra al portale una lunetta con l'affresco di Giuseppe Casucci raffigurante una Madonna con Bambino e santi. All'interno, tra le varie opere, spicca soprattutto il Crocifisso ligneo tardo duecentesco la cui attribuzione oscilla tra Duccio di Boninsegna, il Maestro di Badia a Isola e Guido di Graziano[3] Si conservano inoltre frammenti di affreschi di scuola senese, come sant'Antonio Abate in trono e san Cristoforo, del XV secolo; due angeli di scuola umbro-senese (XVI secolo); un frammento di Madonna con Bambino del XIV secolo a cui si sovrappone un'altra Madonna con Bambino e san Giacomo apostolo di fine XIV; a destra del coro san Francesco e san Bernardino (XV sercolo). La cappella di Sant'Antonio da Padova fu aggiunta nel 1639 e affrescata da Francesco e Antonio Nasini fra il 1679 e il 1683 con le scene di vita del santo.

Addossato al lato sinistro della chiesa si trova il convento con il chiostro che fu ridimensionato durante i lavori di costruzione delle mura medicee. Al centro si trova il Pozzo della Bufala, fatto realizzare da Ferdinando de Medici nel 1590.

Parrocchia[]

La chiesa di San Francesco è sede dal 1949 di una frequentata e importante parrocchia cittadina. La parrocchia di San Francesco conta circa 2500 abitanti.[4]

Note[]

  1. Nuova vita alla Sala Friuli. Spazio per cultura e fede, Il Tirreno, 13 aprile 2012.
  2. Crepe nella cappella di Sant'Antonio. Ora si teme per gli affreschi del Seicento, La Nazione, 21 settembre, 2012.
  3. Alessandro Bagnoli, Duccio. Alle origini della pittura senese, Catalogo della mostra, Silvana Editoriale, Milano, 2003.
  4. Parrocchia di San Francesco sul sito della CEI.

Bibliografia[]

  • Olivia Bruschettini, Tamara Gigli, San Francesco a Grosseto. Il convento e la chiesa – Ipotesi per una collezione di opere d'arte. Contributi per l'arte in Maremma, volume II, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2010.
  • Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1995, pp. 140-142.