Palazzo Marcucci[1], conosciuto anche come Palazzo Berti[2] o Palazzo Martinelli, è situato lungo Corso Carducci a Grosseto, di fronte alla chiesa di San Pietro.
L'imponente palazzo doveva presentarsi originariamente in stile rinascimentale. Nel corso dell'Ottocento ha subito vari interventi di restauro, fino alla definitiva ricostruzione avvenuta nel 1894 su progetto dell'ingegner Giuseppe Luciani[3]. Di proprietà di Enrico Marcucci e Annina Bernieri[4], fu sede del Caffé Greco, noto come ritrovo di anarchici socialisti, che venne bruciato dai fascisti nei primi anni venti[5].
Successivamente, l'intera proprietà passò ai Martinelli, che vi aprirono il Caffé Martinelli (sulla porta si leggeva la scritta EXTRABAR Martinelli). L'interno era adornato da una statua di un cinghiale, posto alla base della scalinata decorata che portava ai piani superiori dove si trovava la saletta de té. Oggi il palazzo ospita la sede del negozio d'abbigliamento Poli e le decorazioni originarie sono state rimosse.
Attualmente, Palazzo Marcucci si articola su quattro livelli, affacciandosi col suo prospetto principale lungo il corso e con la sua facciata laterale sinistra lungo via Bertani che vi si immette. Si presenta pregevolmente decorato, col pian terreno completamente rivestito in bugnato.
Note[]
- ↑ Innocenti Mario, Innocenti Elena, Grosseto: briciole di storia. Cartoline e documenti d'epoca 1899-1944, edizione riveduta e corretta, Grosseto, Editrice Innocenti, 2005, p. 207.
- ↑ Atlante Storico Topografico del Comune di Grosseto - Grosseto città: lo sviluppo.
- ↑ Innocenti, Op. cit., 207.
- ↑ Enrico Marcucci e Annina Bernieri ebbero cinque figli. Uno di loro, Manlio, era un noto antifascista grossetano, mentre la figlia Vezia divenne poi la suocera dello scienziato Oreste Piccioni.
- ↑ Innocenti, Op. cit., 230.