Palazzo Pallini, già Palazzo Ferri, si trova lungo Corso Carducci a Grosseto, all'angolo con piazza Montedeipaschi.
Storia[]
L'edificio fu costruito nella prima metà del Settecento e completamente ristrutturato tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, mentre venivano effettuati i lavori di allargamento del corso. Chiamato precedentemente Palazzo Ferri, poiché fu di proprietà di Maria Assunta Ferri, moglie di Carlo Ponticelli, verso la fine dell'Ottocento vi ebbe sede la Croce d'Oro, poi spostata nel palazzo appositamente costruito in via Mazzini. Passata la proprietà ad Arturo Pallini, marito di Giulia Ponticelli, l'edificio fu ristrutturato e decorato con motivi liberty. Nel 1913 gli ultimi tre fondi verso sud vennero utilizzati da Guido Lumachi per ospitare il Cinema Excelsior durante la temporanea chiusura dello Splendor, in fase di ristrutturazione. L'edificio ospitò anche la calzoleria Baffigi e il negozio di tappezzeria dei fratelli Virgilio ed Ermanno Lucchini[1].
Architettura[]
Il palazzo è un imponente complesso che si articola nel tratto compreso tra la chiesa di San Pietro e l'estremità settentrionale del corso. Nell'insieme, è costituito da due corpi di fabbrica, entrambi a pianta rettangolare, uno principale più ampio che si articola su tre livelli ed uno secondario che si addossa alla parete laterale destra del primo costituito da due soli livelli.
Il complesso si presenta in stile liberty, con decorazioni presenti, sia sugli architravi delle finestre di forma rettangolare dei livelli superiori che sugli archi ribassati dei portali del pian terreno; altri ornamenti sono presenti nella parte sommitale degli angoli che separano tra loro i vari prospetti.
Note[]
- ↑ Innocenti Mario, Innocenti Elena, Grosseto: briciole di storia. Cartoline e documenti d'epoca 1899-1944, edizione riveduta e corretta, Grosseto, Editrice Innocenti, 2005, pp. 231-232, 236-237.